La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro
Thich Nath Hanh
La biosistemica è un approccio terapeutico che focalizza l'attenzione tanto su quanto succede nel corpo (sintomi fisici) tanto su quanto avviene nella mente (pensieri, riflessioni, preoccupazioni). Le recenti ricerche della neurofisiologia mettono infatti in evidenza quanto sia profondo il collegamento tra mente, cervello e corpo. Se siamo sotto stress la nostra mente “ragiona” sulle fonti di stress e il nostro cervello produce delle risposte fisiologiche, come la modificazione del battito cardiaco, la produzione di sostanze come il cortisolo o la noradrenalina che influiscono sul sistema immunitario, gastrointestinale, cardiocircolatorio.
Quando i sistemi mente e corpo non dialogano, ad esempio sentiamo di essere sotto stress (percepiamo affaticamento, insonnia, dolori muscolari), ma ci diciamo che “va tutto bene”, si crea un nodo nel circuito di comunicazione mente-cervello-corpo che con il tempo produce malessere psicofisico.
Il lavoro con la terapia biosistemica si concentra pertanto nell'accoglienza, ascolto e approfondimento di ciò che succede alla persona, nella sua interezza, a partire da sintomi fisici, come il dolore cronico, o da stati emotivi, come l'insoddisfazione, l'inquietudine o le preoccupazioni. Non è importante stabilire cosa nasce per primo (cioè se uno stato mentale o corporeo), o di chi è la “colpa”, ma diventa cruciale ricostruirne il significato, il senso che questi aspetti hanno per noi, in riferimento alla nostra vita e alla nostra storia personale, per poterli affrontare e risolvere.
Parole chiave del metodo: accoglienza - ascolto - esplorazione - approfondimento.